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Un aiuto per gli attacchi di panico

Le risposte degli esperti

Buon giorno, ho 28 anni e sono inmigrata in italia due anni fa. Sto soffrendo di attacchi di panico da quest'estate, ho abbastanza chiari i motivi che li causano, ma non so come affrontarli.
Da un pò sento di aver bisogno di parlare con qualcuno esterno al mio circolo affettivo, perchè sento che piano piano non si parla d'altro e quelli che dovrennero essere le mie gioie sono connessi con le paure.
Ho una situazione economica grave, a casa non abbiamo un lavoro fisso, e non posso permettermi di pagare per la terapia, c'è qualche servizio gratuito a cui posso accedere? Mi potreste aiutare?
Grazie mille.

 

Risponde il dott. Manuele Matera:

 

Gentile signora,

avere un’idea sui motivi che conducono agli attacchi di panico significa aver già intrapreso un percorso che potrà portarla a stare bene. Lei sembra aver già chiaro di cosa ha bisogno scrivendo di voler parlare con qualcuno esterno al suo circolo affettivo. Per affrontare ciò è necessario che si faccia aiutare da un professionista esperto, uno psicoterapeuta in grado di aiutarla.

Non è facile trovare una valida offerta di psicoterapia a costo zero, ma se mi specifica in quale zona abita proverò a sentire colleghi del posto e a fare una ricerca per capire se vicino a lei ci sono associazioni o altri servizi di volontariato dove operino seri psicoterapeuti in grado di aiutarla.

Attendo di conoscere il paese dove risiede, le comunicherò in email i risultati della mia ricerca.

 

Cordialmente,

dott. Manuele Matera

Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
Tel. 329 7237166
chiara.giustini@gmail.com

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Dipendevo dal mio ex

Sono una ragazza di 26 anni che ha da circa un anno superato un disturbo da attacchi di panico e agorafobia.
Accanto a me, in questi anni è sempre rimasto il mio ragazzo con il quale sono stata sette anni...lui rappresentava per me l'affetto, la sicurezza, la "casa", la serenità.
Quando era in corso la guarigione , circa un anno fa, ho iniziato ad accorgermi che ciò che sentivo per il mio ragazzo era un legame strettamente collegato al mio stato di "dipendenza" dovuto alla malattia.
Mi rendevo conto che forse da tanto lo guardavo con tenerezza, affetto, ma non amore. Per me era un punto di riferimento importante. Quando poi ho iniziato a stare bene in effetti la nostra storia è finita per mia volontà.
Dopo circa un anno ho iniziato una relazione con un ragazzo psicologicamente molto maturo, come se ne trovano pochi. Il punto è che durante questi quattro mesi il passato è comparso dentro di me più volte.
Nella mia testa ci sono continui paragoni sottaciuti tra lui e il mio ex, ripenso spesso al passato non perchè lui manchi in qualcosa...non mi spiego il motivo.
Non da sottovalutare secondo me è il senso di colpa che ho verso il mio ex compagno dato che ha sofferto e sta continuando a soffrire per me e a volte sento l'esigenza di tornare indietro e dargli tutto ciò che non sono riuscita a dare un po' per i miei problemi e un po' perchè poi l'ho "abbandonato". Ora sono di nuovo sola. Non so in quale direzione andare. Sono ferma tra passato e futuro e sembrerà strano non riesco a prendere una decisione. A capire. Mi sento molto giù. Non riesco a reagire.
Vorrei un vostro consiglio. Ve ne sarei grata.

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