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Un rapporto problematico con mia sorella

Salve, scrivo perché ho un rapporto problematico con mia sorella che sta raggiungendo quasi la "follia". Lei è più grande di me (io ho 26anni lei 29) è egocentrica, ogni volta che vede  mio padre dedicarmi qualche attenzione in più si ingelosisce, mi sta sempre dietro e sembra che sfrutti le mie debolezze come il non avere amici o il non avere un ragazzo a suo favore per avvallarsi la ragione.
Sono una ragazza abbastanza introversa, ho eliminato amicizie superficiali, alcuni amori in parte ho contribuito ad allontanarli. Ho delle esperienze sociali negative risalenti ai 13 anni che mi hanno portato a vivere di pancia la vita e a sentirmi male non appena sto in compagnia di persone, specialmente in luoghi affollati. Vivo in famiglia con mio padre che fa finta di niente ed è contrario alla psicoterapia.
Ho affronato due lutti, quello di mia madre a 8 anni e quello di mia nonna un anno fa che mi ha devastato.
Le scrivo perché non riesco ad andare avanti se prima qualora bisticciassi con mia sorella andavo da mia nonna ora mi sento sola e ogni qualvolta conosco nuove persone mi sento troppo vulnerabile per aprirmi, riverso tutto il mio malessere nello stomaco e non vivo la vita bene.
Mi scuso se sono stata prolissa, volevo una sua opinione o un consiglio per affrontare queste problematiche.

 

Risponde il dott. Manuele Matera

Cara xy,

forse il problema con tua sorella è quello che più frequentemente devi affrontare, forse quotidianamente, ma al contempo la tua storia di vita meriterebbe di essere accolta e rielaborata in un contesto protetto e molto utile proprio quale quello della psicoterapia, verso la quale non posso comprendere perché tuo padre sia contrario.

Purtroppo tua sorella non potrai modificarla, per quanto impegno tu possa metterci, ma mi immagino che anche per lei la scomparsa di una madre quando era bambina e forse anche questa recente scomparsa della nonna la possano aver fatta soffrire molto. Nel tuo caso si aggiungono pure queste "esperienze sociali negative" a 13 anni che sembrano estremamenti forti e sofferte, visti anche i sintomi che descrivi oggi in certi ambienti sociali.

Nonostante tuo padre sia contrario alla psicoterapia mi sento di suggerirti fermamente di tentare tale strada, vedrai che sarà un primo e importante passo per poter rielaborare molte cose e iniziare finalmente ad andare oltre, come alla tua età si deve fare.

Un grosso in bocca al lupo, spero che presto tu possa sentirti meno sola di quanto ti senti adesso,

Manuele Matera

Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
Tel. 329 7237166
chiara.giustini@gmail.com

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Un problema di natura sessuale

Salve,
ho 24 anni e sono fidanzata da quasi 3 anni con il mio ragazzo che è stato anche il primo con cui sono andata a letto. Vi scrivo perchè ho un problema che da anni cerco di ignorare ma adesso è diventato davvero pesante.Per cominciare mi infastidisce il contatto fisico, non solo con il mio ragazzo ma con qualsiasi persona, raramente sento il bisogno o la voglia di abbracciare qualcuno. Questo naturalmente pesa sulla mia relazione ma quello che crea più problemi è il sesso. Lo vivo con qualche difficoltà, non prendo mai l'iniziativa perchè non sento la voglia ma quando comincio ed arriva l'orgasmo, dopo mi assale un senso di colpa incredibile, mi sento male e mi faccio schifo, allontano subito il mio fidanzato e voglio subito stare da sola. Ultimamente inoltre non lo facciamo più, a causa mia, non ne ho voglio e cerco di forzarmi per lui ma alla fine finisco per lasciar perdere,ciò crea insicurezza in lui e finiamo per litigare. Non so come comportarmi.

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