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Aiutare mia figlia ad essere più svelta

Gentili Dottori,

mia figlia di 7 anni è una bambina intelligente, vivace e sensibile. Frequenta la 2° elementare con buoni risultati, purtroppo però la maestra ha evidenziato come sia lenta nel completare i compiti assegnati ed è preoccupata per i prossimi test INVALSI che sono appunto prove a tempo. E' molto lenta sia a scuola che a casa nelle attività di tutti i giorni: è lenta nel lavarsi, nel vestirsi, nel mangiare... Ed è strano perchè fisicamente è agile e scattante e per andare a giocare 'corre come un razzo'! Al mattino la dobbiamo svegliare 1h e 1/2 prima di uscire per darle il tempo di prepararsi e spesso la dobbiamo aiutare altrimenti non le basta. Credo che il suo problema sia la concentrazione infatti a volte la vedo che parla da sola, balla e vive in un mondo tutto suo.
Abbiamo provato di tutto: Premi, minacce di punizioni, gare di velocità (che ormai si rifiuta di fare!). Non sappiamo più come 'farla sbrigare'. C'è qualche libro che aiuti noi genitori? Qualche esercizio da fare in famiglia per aiutarla a concentrarsi? Qualche tecnica da adottare per renderla più svelta?
Grazie

 

Risponde la dott.ssa Francesca Sesti

Gentile Signora,

comprendo la Sua apprensione e la preoccupazione della maestra in vista delle prove che la bambina deve a breve affrontare. La lentezza di Sua figlia potrebbe avere diverse cause.
Al fine di verificare la presenza di un problema nell'area dell'attenzione la cosa più utile da fare sarebbe quella di effettuare una valutazione specialistica che, qualora confermasse il problema, permetterebbe di attivare un piano di riabilitazione specifico per la bambina e attivare anche a scuola un percorso didattico finalizzato a migliorare l'attenzione della bambina.

Un'altra cosa che potrebbe essere importante conoscere è da quanto tempo è presente questo atteggiamento di sua figlia, se sia ovvero una caratteristica che l'ha sempre contraddistinta o se, al contrario, possa essersi presentata in un qualche momento particolare della sua vita: il suo comportamento, infatti, potrebbe anche assumere significato in relazione ad una eventuale situazione di disagio, e meriterebbe quindi di essere approfondito e compreso anche in relazione alla storia della bambina e alle dinamiche interne alla vostra famiglia.

Non dobbiamo dimenticare, infine, che la lentezza della bambina potrebbe più semplicemente indicare il bisogno, della piccola, di tempi più dilatati di quanto generalmente non siamo abituati a concederci. La sua bambina, quindi, potrebbe semplicemente avere bisogno di fare le cose con calma e ad un ritmo più rilassato. Quello che si potrebbe fare in questo caso, allora, è insegnarle poco alla volta a impiegare tempi un po' più brevi nello svolgere le diverse attività, possibilmente coinvolgendola attivamente in prima persona e motivandola verso l'obiettivo, e soprattutto insegnarle a monitorarsi, permettendole poco a poco di rendersi conto da sola del tempo che le serve e di quando questo supera un certo limite.

Cari auguri a Lei e a sua figlia,
Dott.ssa Francesca Sesti
Tel. 320 3212106
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Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
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Soffro di attacchi di panico

Buongiorno,
è da 1 anno purtroppo che soffro di attacchi di panico. Tutto è cominciato con uno svenimento in metropolitana e dall'ora non ho avuto più il coraggio di prendere autobus e metro. Qualche mese dopo questo attacco di panico ho deciso di rivolgermi ad una psicoterapeuta e dopo 6 mesi la mia situazione non appare migliorata, anzi... in realtà credo che questo sia dovuto al fatto che quando ho fatto psicoterapia mi trovavo ancora nella condizione in cui non riuscivo a fare molto per cambiare le cose. Mi spiego meglio... 7 anni fa mi sono fidanzata con il mio attuale marito da soli 2 mesi e da li sono iniziati i problemi. Mio padre, che è sempre stata una persona nervosa e autoritaria, ha iniziato a dar sfogo a tutta la sua gelosia imponendosi regole, minacciandomi di fare come voleva lui e talvolta alzando le mani. Tutto questo mi ha portata in un situazione di grande stress che s è scatenata con gli attacchi di panico. Durante la psicoterapia, che comunque mi faceva capire che min padre era il problema, mi sono sentita ancora più soffocare perché mi sentivo in trappola, da una parte il voler andare via di casa e dall'altra la paura di poter peggiorare le cose avendo un padre così violento. Quindi pazientemente ho aspettato il giorno del mio matrimonio, circa 2 mesi fa, per poter chiudere ogni rapporto con lui. Speravo di sentirmi meglio, ma sento la sua influenza anche da lontano dato che mia madre e le mie nonne continuano ad insistere di riallacciare i rapporti perché papà è cambiato, cosa che ormai si ripete da anni e sono sicura che non cambierà mai. Con mio marito sto benissimo, lo amo tanto e lui mi è molto vicino in questo periodo. Solo che io non vorrei stare così, non so cosa posso fare per riprendermi e dov è ancora il problema.

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