Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorarne l'esperienza di navigazione e consentire a chi naviga di usufruire dei nostri servizi online. Se prosegui nella navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Dietista, nutrizionista e dietologo

Salve,
ho visto sul vostro sito l'apertura dell'Ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare e dietistica, vorrei sapere gentilmente la differenza tra le figure del dietista, il nutrizionista e il dietologo. Mi potreste inoltre accennare brevemente i punti principali di intervento dei vostri percorsi integrati per i disturbi del comportamento alimentare?
Vi ringrazio in anticipo, Nadia.

 

Risponde la dott.ssa Elisa Papini:

 Gentile Nadia,
cerco di rispondere alla tua domanda per punti:

 

• Per la professione di dietista è necessario conseguire una laurea triennale. L'accesso al corso di laurea è a numero chiuso. Gli atti di competenza sono (dal profilo professionale):

 

1. organizza e coordina le attività specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare;

2. collabora con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione;

3. elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente;

4. collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare;

5. studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e panifica l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e malati;

6. svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale a consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, della collettività e di gruppo di popolazione.

 

• Per la professione del dietologo è necessario conseguire la laurea in medicina e la specialità in Scienze dell'Alimentazione (scuola di specialità post laurea della durata di 4 anni). Un medico dietologo (o specialista in scienze dell'Alimentazione) ha la responsabilità clinica dei propri pazienti: è cioè colui al quale compete la diagnosi, l'inquadramento nosologico e clinico e la prescrizione della dieta.

 

• Definire il nutrizionista è forse più complesso. Alla scuola di specialità in scienza dell'alimentazione possono infatti accedere anche i farmacisti e i biologi, per i quali il percorso formativo è comunque diverso da quello dei medici (quest' ultimo improntato sulla clinica, quello delle altre due figure professionali sul soggetto sano). Al termine del percorso formativo anche i farmacisti e i biologi acquisiscono competenze in materia "nutrizionale". Dall'esame dei profili professionali e degli ordinamenti didattici appare per quest' ultimi preclusa la possibilità di elaborare diete per soggetti affetti da patologie (competenza invece chiaramente assegnata al dietista -seppur sempre su prescrizione medica-). Non è infatti la dizione "nutrizionista" che fa la differenza, ma le competenza proprie delle professioni.

 

 

Infine, relativamente ai punti principali di intervento dei nostri percorsi integrati psicoterapeuta-dietista nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, cerco di riassumere brevemente come segue un discorso che è sicuramente più complesso e articolato:

 

Per quanto riguarda l'anoressia nervosa:

- stabilire un'allenza terapeutica
- valutare le caratteristiche del disturbo
- educare riguardo ai sintomi da digiuno
- fornire consigli per recuperare un'alimentazione ed un peso normali
- modificare pensieri disfunzionali realtivi al cibo e peso
- indirizzare all'automonitoraggio
- favorire la motivazione al cambiamento
- rivedere i valori culturali attribuiti al peso e alle forme corporee
- determinare il coinvolgimento della famiglia
- prevedere ricadute e preparare alla conclusione della terapia

 

Per quanto riguarda la bulimia:

- informare riguardo al peso e alla sua regolazione, agli effetti fisici delle abbuffate, del vomito auto-indotto, dei lassativi e diuretici e loro inefficacia per controllare il peso
- valutare gli effetti della dieta
- fornire elementi di educazione alimentare allo scopo di modificare rigide regole dietetiche verso linee guida dietetiche
- prevedere le ricadute e preparare alla conclusione della terapia

 

Per quanto riguarda il Binge Eating Disorder (disturbo da alimentazione incontrollata o abbuffate compulsive):

- educare nei confronti dell'obesità e dei fattori implicati nello sviluppo della stessa
- informare riguardo al problema della vergogna
- fornire elementi di educazione alimentare e sua applicazione
- valorizzare l'importanza di ritmi cronobiologici
- spiegare l'utilità dell'introduzione regoalre dell'attività fisica
- prevenzione delle ricadute e preparazione alla conclusione della terapia.

 

Spero di esserti stata di aiuto, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
dott.ssa Elisa Papini

Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
Tel. 329 7237166
chiara.giustini@gmail.com

Chiedi agli esperti

Genitori e panico

Buonasera,
scusi non sto bene quindi scusi per eventuali errori. Ho xx anni, i miei genitori non mi lasciano fare niente... Abito in un paesino e non mi lasciano manco andare al supermercato da sola, non mi lasciano uscire con miei amici mai, ma mai. No discoteca. Passo i weekend in casa per colpa loro. Ultimi voti a scuola sono stati 6 6 6 6 7 7 7 8 5. Per colpa di quest'ultimo cinque non mi lasciano andare domani in montagna con il mio allenatore e sua figlia piccola. Dovevo andarci perché le avevamo promesso una giornata sul bob... No niente. Sabato volevo uscire per carnevale ma non glielo chiedo neanche. E non ho mai il coraggio di chiedere di uscire ai miei perché poi mi fanno mille domande e anche se io rispondo il vero mi dicono: Ammettilo che devi vedere uno. Poi c'è mia sorella più grande e lei si impiccia sempre nelle mie cose. Non ha una vita. Il fatto è che abbiamo amici in comune visto che anche lei fa atletica. Vabbè, tornando 
ai genitori... Io non li sopporto più. Dicono che non gli dò mai niente e chiedo troppo, a me sembra proprio il contrario. Mia mamma non mi ascolta e mio padre mi sottomette ma anch'io sono una persona. Non credo che con queste poche righe può capire la situazione ma spero di risentirci

Leggi tutto...

Free Joomla! template by L.THEME