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Figlia lenta e distratta

Buongiorno
La contatto per avere un consiglio su mia figlia di 8 anni. Sin da quando ha iniziato la scuola dell'infanzia, le insegnanti mi hanno riferito che era molto educata ma timida, introversa e un po' frenata, spesso si lasciava trascinare dalla sua amichetta e non tirava fuori la sua personalità.
All'inizio della scuola primaria c'è stato un cambiamento improvviso, l'insegnante mi ha riferito di una bambina sempre introversa, molto lenta e spessa distratta, che non partecipava se non dietro sua sollecitazione, ma che partecipava comunque al chiacchiericcio generale contribuendo così a disturbare la lezione. La cosa mi ha molto sorpreso, ne ho parlato con lei e la risposta che ho avuto è stata: mamma i buoni sono tonti ed io non voglio esserlo. Ho dovuto lavorare molto su questo aspetto e alla fine è tornata a essere una bambina educata. Rimane il problema della lentezza, è migliorata anche qui, ma ogni volta che vado al colloquio con l'insegnante mi viene sottolineato questo aspetto.


Che sia lenta ne sono convinta, perché lo vedo anche a casa, al mattino per alzarsi, lavarsi e vestirsi impiega un'ora e nonostante sia continuamente sollecitata non accelera affatto, quello che non capisco è se tanta lentezza sia causata da noia o disinteresse o se sia la conseguenza della sua propensione alla distrazione.
Seguendola un po' nei compiti a casa noto che alterna giorni in cui svolge tutto rapidamente e bene, a giorni in cui impiega tempi biblici senza combinare nulla. Spesso i suoi errori nascono dal non leggere completamente il testo proposto o addirittura dal non decifrare bene quanto scrive...Io sono molto esigente, pretendo molto da lei perché infondo so che il potenziale c'è, anche il maestro non è soddisfatto perché si aspetta "un'esplosione" che tarda ad arrivare. Alla consegna della prima pagella la cosa che più mi ha deluso è stato l'appiattimento dei voti, e l'ho riferito anche a lui perché secondo me la bambina non si era fatta capire, c'è sempre una disciplina in cui uno è più portato, in cui evidenzia quel quid in più; mi ha dato ragione facendomi notare però che il suo è un appiattimento verso l'alto. La cosa però non mi consola perché resto del parere che lei tiri non fuori il suo effettivo valore. Quando la stuzzico in questo senso mi dice che prova a intervenire ma gli altri le parlano sopra, per la lentezza si difende dicendo che non è vero, che per cercare di velocizzare ha iniziato anche a scrivere male e a essere più disordinata.
La classe in cui si trova non è certo semplice, ci sono bambini molto intelligenti ma indisciplinati, spesso fanno a gara nel mettersi in mostra prevaricando anche l'altro e mostrando spesso intolleranza verso le difficoltà di qualche compagno. Dai racconti che sento avverto la presenza di comportamenti già ai limiti del bullismo, atteggiamenti volti a emarginare il compagno meno simpatico; di certo ci sono dinamiche non belle che faccio fatica a capire e delle quali non posso neppure confrontarmi con gli altri genitori. Figuriamoci che di fronte alle richieste del maestro che ci chiede di lavorare di più sulla disciplina e l'autocontrollo rispondono che quanto accade in classe è solo responsabilità sua e noi non possiamo farci nulla.
Mi rendo conto di aver scritto troppe cose, ma l'ho fatto per cercare di dare un quadro abbastanza esaustivo della bambina, ci sarebbe ancora tanto da dire, ma per semplificare vorrei capire se esiste un modo per ridurre la sua lentezza lavorando magari su tecniche di concentrazione che riducano anche la sua propensione alla distrazione (aggiungo che suo padre ha sempre avuto la testa tra le nuvole e crescendo è addirittura peggiorato) o se c'è bisogno di altro.
Grazie.

 

Risponde la dott.ssa Chiara Giustini

Buongiorno Signora,
da quello che scrive vi sono due livelli che sento degni di approfondimento.
Il primo è la lentezza in senso genetico temperamentale.Mi spiego se suo marito ha queste caratteristiche fisiologiche di tendenza alla distrazione alla lentezza i nostri figli sono uno specchio dei nostri geni. Pertanto su questo possiamo noi madri cercare di lavorare sul senso dell'accettazione che i nostri figli siano diversi da come ce li immaginavamo o da come desideriamo, lasciandoli liberi di esprimere la loro identità in un modo diverso da quello che noi pensiamo.
Il secondo livello è di natura psicologica. Prenderei in considerazione di fare valutare sua figlia da una mia collega che si occupa di DSA (Disturbi Specifici dell Apprendimento, Dislessia, Discalculia, disgrafia, disortografia) e di Deficit dell'attenzione.In alcuni casi bambini visti come svogliati o disattenti o lenti hanno difficoltà legate alla dislessia o all'attenzione. Da questo eventuale percorso diagnostico la mia collega se accerterà qualcosa, le indicherà tecniche riabilitative e metodi di studio adeguati per addestrare l'attenzione o aiutarla nella codifica della letto-scrittura.Spesso in questo quadro il bambino è molto intelligente ma ottiene i risultati scolastici con enormi sforzi.
Se così non fosse, le indicherei la possibilità di un confronto con una psicoterapeuta infantile per capire se la bambina ha un blocco emotivo.
Cari auguri

dott.ssa Chiara Giustini

Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
Tel. 329 7237166
chiara.giustini@gmail.com

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